Editoriale

Fascicolo Sanitario Digitale alla prova delle esigenze dei cittadini

Editoriale

Un anno di emergenza sanitaria e la necessità di elaborare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza promettono un’accelerazione decisiva all’evoluzione digitale del sistema sanitario italiano. È così che il 2021 dovrebbe essere l’anno di completa realizzazione e utilizzo diffuso del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), una piattaforma di gestione dei dati di salute dei cittadini italiani.

In questo spazio mi preme condividere alcune considerazioni. Il FSE è un progetto sul quale si nutrono molte aspettative: con i tassi di diffusione ed utilizzo in forte crescita (secondo AgID nelle Regioni in cui è attivo l’utilizzo del FSE negli ultimi 3 anni è cresciuto del 90%) una volta entrato a pieno regime il Fascicolo potrebbe portare dei vantaggi in termini di efficienza. Ad esempio in termini di alleggerimento di attività operative a basso valore nelle strutture sanitarie (con la riduzione degli accessi dei pazienti per ritirare i referti cartacei), o di maggiore allineamento dei Medici di Medicina Generale sugli esiti degli esami diagnostici, le visite ambulatoriali o gli episodi di ricovero dei loro pazienti. Inoltre, se come auspicato si realizzerà la piena interoperabilità dei dati tra i sistemi sanitari regionali, il FSE permetterà ai pazienti di accedere ai servizi anche fuori dalla propria Regione.

Con il FSE il Sistema Sanitario Nazionale si potrebbe però porre obiettivi più sfidanti, che vadano verso la presa in carico digitale del paziente “a tutto tondo”, offrendogli la possibilità di accedere, in un unico ambiente digitale unitario e integrato, a tutti i servizi digitali di prevenzione, accesso, cura e follow-up. Questi possono essere personalizzabili in base ai percorsi di singola patologia e ulteriormente arricchiti da servizi proattivi – quali alert o notifiche – per semplificare la gestione quotidiana della salute in termini di prenotazioni degli accessi, consultazione completa di referti e dati clinici, raccolta di dati ed evidenze generate dal paziente, visibilità complessiva su prescrizioni e terapie, fino ad integrare servizi di telemedicina. Un simile passo in avanti nel campo della digitalizzazione potrebbe consentire in futuro il medesimo livello di “assistenza digitale” in tutto il Paese, o comunque facilitare un’analisi comparativa tra servizi per evidenziare eventuali gap territoriali su cui intervenire così come avviene a livello di assistenza tradizionale con il sistema dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza). In questo caso il Fasciolo Elettronico da semplice repository di dati si trasformerebbe in un indispensabile strumento di analisi e programmazione sanitaria.

Al tema del FSE quindi abbiamo scelto di dedicare questo nuovo numero di ReadHIT, offrendo risorse online, contributi e idee per approfondire la conoscenza dei molteplici aspetti ad esso collegati.

Buona lettura.

Paolo Locatelli